Gli agrofarmaci impiegati nella difesa delle colture calano e il fenomeno ha motivazioni diverse. Da un lato c’è la riduzione delle superfici coltivate, per lo meno in Italia. Dall’altro le restrizioni normative e dei disciplinari vari, pubblici e privati, che non smettono mai di chiedere riduzioni sempre più spinte dei trattamenti.
Infine, l’arrivo di soluzioni alternative che in qualche modo limano la necessità di applicare prodotti fitosanitari. E anche i prezzi, i quali negli anni passati sono saliti a causa delle ormai tristemente note vicende belliche dell’Est europeo che hanno fatto lievitare i costi dell’energia e delle materie prime.
Chi ne usa di più in Europa
Nel 2022 la Francia è stata prima quanto usi, impiegando il 21% del totale europeo, seguita dalla Spagna con il 18%, dalla Germania con il 15% e infine dall'Italia, quarta con il 14%. Coerentemente, questi quattro Paesi sono di gran lunga i principali produttori agricoli dell’Unione.
Rispetto al 2011, sempre stando a Eurostat, nel 2022 si sono registrati forti cali nelle tonnellate vendute nei diversi paesi dell’Ue, con la discesa più marcata registrata in Italia con un sonoro -37%. A seguire, Portogallo e Grecia rispettivamente con il -36% e il -33%. Il tutto, in soli 11 anni.